Distribuiti senza obbligo di ricetta, si trovano in farmacia ma anche nelle parafarmacie e nei negozi della grande distribuzione. Si prendono al bisogno, seguendo alcune semplici regole di buon senso. Tosse, mal di testa, stomaco pesante, naso chiuso, arrossamenti: vediamo le indicazioni
Farmaci di automedicazione, non c'è obbligo di ricetta
Milano, 24 settembre 2014 - Un colpo di tosse, una lieve contusione, un arrossamento agli occhi, bruciore o pesantezza di stomaco, mal di testa, raffreddore...a chi non capita di avere a che fare con questi e altri piccoli fastidi capaci di interferire con lo svolgimento delle nostre attività quotidiane? Si tratta di disturbi lievi o passeggeri, che conosciamo bene e che possiamo affrontare efficacemente anche senza l’intervento del medico e, se necessario, per un primo rimedio, è perfetto il consiglio del farmacista. In questi casi si può ricorrere all’automedicazione, che ci viene in aiuto con farmaci chiamati OTC (dall’inglese Over The Counter) vendibili senza ricetta medica perché, nel loro impiego diffuso e di lungo corso, si sono dimostrati sicuri, efficaci e hanno ricevuto un’apposita autorizzazione da parte delle autorità.
Distribuiti anche in canali diversi dalla farmacia (parafarmacie e corner della grande distribuzione) ma sempre consegnati da un farmacista iscritto all’ordine, non sono rimborsabili e possono fare pubblicità diretta. I farmaci di automedicazione sono riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride e che riporta la scritta «Farmaco senza obbligo di ricetta» obbligatoriamente presente su tutte le confezioni. Il bollino ha lo scopo di orientare il pubblico e rendere riconoscibili questi che sono farmaci a tutti gli effetti, distinguendoli dai prodotti salutistici (che farmaci non sono) e dai medicinali, specialità per le quali, invece, è obbligatoria la ricetta. Il bollino dice al cittadino che i prodotti per automedicazione, pur essendo indicati per un uso autonomo, sono farmaci e che, quindi, vanno utilizzati seguendo alcune semplici regole di buon senso.
L’automedicazione è indicata per il trattamento di disturbi lievi per un periodo limitato di tempo (3/5 giorni). Se i sintomi persistono o ne compaiono di nuovi è necessario consultare il medico. Un farmaco è senza obbligo di ricetta, di automedicazione solo se ha sulla confezione il bollino rosso. L’impiego di farmaci con obbligo di ricetta non deve avvenire mai senza il consulto del medico, anche se li abbiamo già presi in passato e li abbiamo in casa. I farmaci di automedicazione vanno assunti seguendo sempre le istruzioni del foglietto illustrativo. E’ importante verificare con il medico o il farmacista se il farmaco scelto può essere assunto contemporaneamente ad altri medicinali che si stanno eventualmente assumendo o in caso di allergie. Non bisogna fidarsi del passaparola ma solo del consiglio di chi il farmaco lo dispensa o lo prescrive. Durante la gravidanza/allattamento, meglio chiedere sempre consiglio al medico. Fondamentale conservare le confezioni conformemente alle istruzioni d’uso, controllare la data di scadenza e tenere i farmaci sempre fuori dalla portata dei bambini.
Obiettivo del trattamento: alleviare da soli o con il consiglio del farmacista i sintomi più comuni, ad esempio in caso di raffreddore, influenza e sindromi simil-influenzali. È bene ricordare che la febbre rappresenta un strumento di difesa dell’organismo. L’uso di farmaci, che combattano l’ipertermia è raccomandato solo in caso di febbre sopra i 38°. Di seguito le tipologie di farmaci da banco per affrontare i principali disturbi/sintomi legati ai malanni invernali.
Alcuni esempi di disturbi, sintomi e tipologia del farmaco di automedicazione corrispondente
Gocciolamento nasale, starnuti, congiuntivite - Antistaminici (desclorfeniramina, clorfenamina, feniramina)
Naso chiuso - Spray nasali che contengano vasocostrittori (efedrina, fenilefrina, xilometazolina, pseudoefedrina, oximetazolina, nafazolina).
Mal di gola - Collutori anticongestionanti o antisettici o pastiglie da sciogliere in bocca a base di sostanze disinfettanti (clorexidina, cetilpiridinio, benzidamina, dequalinio).
Tosse - Se è tosse secca: sedativi a base di destrometorfano, dropropizina, cloperastina. Se è tosse grassa: fluidificanti come gli espettoranti (guaifenesina) e mucolitici (carbocisteina, acetilcisteina, bromexina, ambroxolo).
Febbre e stati di malessere o dolori - Antipiretici per la febbre: paracetamolo o acido acetilsalicilico, ibuprofene, ma anche diclofenac, naprossene, ketoprofene.
Disturbi intestinali - Antidiarrotici come le polveri assorbenti (caolino e subgallato di bismuto) o inibitori della motilità intestinale quale la loperamide, (farmaco senza obbligo di ricetta medica, ma controindicato nei bambini). Utili i fermenti lattici che ripristinano la flora intestinale.
Prima di assumere un farmaco di automedicazione leggere attentamente il foglietto illustrativo e rivolgersi al farmacista o al medico in caso di dubbio. Fonte della notizia: assosalute.federchimica.it
Alessandro Malpelo
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